Lui è Angelo, ha 16 anni, e
come molti suoi coetanei è iscritto al Jump,
il Centro Estivo Sportivo organizzato da
Asi Pesaro e dalla Cooperativa Polis. Angelo però, a differenza dei suoi
compagni, non gioca a tennis, non fa prove di atletica e non corre inseguendo
una qualsiasi palla. E non lo fa non per pigrizia, ma perché, a causa di una
malattia, è bloccato su una sedia a rotelle.
Questa sua disabilità, o
forse sarebbe meglio definirla, diversa abilità, non gli impedisce però di
ritrovarsi tutti i giorni con i suoi amici ai Bagni Carlo e quello successo ieri mattina è la dimostrazione di
quanto, nella maggior parte dei casi, ad una “mancanza” fisica, fa da
contraltare una bontà d’animo e una voglia di ridere da far invidia ai
cosiddetti normodotati.
Nello stabilimento balneare
di Sassonia, ogni settimana, assieme agli educatori di Asi e Polis c’è Stefano Furlani, artista fanese che
prova a spiegare ai ragazzi quali sono le tecniche per realizzare i Sassi D’Autore, le opere d’arte create
con sassi trovati in spiaggia che lo hanno reso famoso in tutta Italia.
Dopo aver
lavorato con i bimbi, Furlani passa in rassegna tutte le creazioni per valutare
la crescita effettuata di settimana in settimana e premia, seppur virtualmente,
le opere più meritevoli e ieri la “medaglia d’oro” è toccata ad Angelo ed al suo “Autoritratto”: “Nell’opera
ha mostrato manualità, tecnica e sensibilità – ha commentato Stefano Furlani
-. Quando ho visto il lavoro mi sono
venuti i brividi perché è stato davvero molto bravo nel comporlo con i sassi
giusti. Mi emoziono sempre quando vedo i bimbi metterci così tanta passione”.
Angelo non ha
avuto alcun imbarazzo nel ritrarsi così com’è nella vita di tutti i giorni,
ovvero su una sedia a rotelle, cosa che non ha stupito la mamma che racconta: “Non mi sorprende che mio figlio abbia fatto
il suo autoritratto, perché è un po’ vanitoso, non si tira mai indietro quando
c’è da fare una foto o una ripresa televisiva. Mi fa piacere che il suo lavoro
sia stato apprezzato”.
La storia di
Angelo rientra nel progetto chiamato “L’integrazione
possibile”, messo in campo da Asi
Pesaro e mirato all’abbattimento
degli stereotipi sociali che vedono purtroppo sempre più spesso emarginate
le persone con disabilità. Il progetto, avviato ormai da oltre 10 anni, coinvolge alcune ASD affiliate
ad Asi in modo particolare il Fano Rugby, l’Asd Bamboo, l’Asd Sportfly,
l’Orange Basket e la Cooperativa Sociale a R.L Polis. Tali associazioni
praticano varie discipline o attività sportive per tutte le fasce d’età e lo
fanno unite da un unico comun denominatore: l’integrazione.
“L’integrazione
dà e genera fiducia – spiega Francesca
Petrini, presidente di Asi Pesaro -. Pensiamo a cosa possa significare per
un soggetto con disabilità sentirsi parte integrante della società, sentirsi
portatore degli stessi diritti e doveri di chi gli sta intorno. Il progetto vuole offrire proposte concrete
a questi bambini, ragazzi, adulti o anziani e un percorso di confronto con
i propri pari, momenti di scambio che donino loro un protagonismo spesso
negato”.
E quanto avviene ogni
settimana ai Bagni Carlo, ma anche in altri centri Jump della città, è un
esempio tangibile di come, se con gli strumenti e le persone giuste, anche un
ragazzo diversamente abile può sentirsi parte integrante di un gruppo.
Al
progetto collaborano il Job di Fano, gli assessorati ai Servizi Educativi e alle
Politiche Sociali del Comune di Fano e la Provincia di Pesaro-Urbino,
enti che hanno attivato convenzioni per l’inserimento di minori in situazioni
di fragilità sociale, progetti borsa lavoro per l’integrazione sociale delle
persone in situazione di handicap, convenzioni di tirocinio, formazione ed
orientamento studiando di volta in volta la situazione più adatta.